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La business continuity offerta dal cloud

Nel cloud la continuità del servizio viene garantita da data center in cui i componenti infrastrutturali e di rete sono ridondati e replicati in modo sincrono. In caso di guasto l’infrastruttura è già predisposta per intervenire in modo efficace e immediato ma, soprattutto, trasparente per l’esperienza dell’utente finale.

A ciò si affiancano altri strumenti come, per esempio, apparati pensati per prevenire possibili attacchi DoS e Load balancer che mantengono costante il livello prestazionale e funzionale anche in presenza di picchi temporanei dei carichi di lavoro.

Altrettanto importanti sono i servizi di backup e restore. Non a caso, praticamente ogni indagine recente mostra che i servizi di backup secondario e di disaster recovery sono tra i principali driver che muovono le aziende verso il cloud.

Sono, infatti, sempre più i cloud service provider che mettono a disposizione sofisticati framework che permettono la pianificazione del piano di disaster recovery in base allo specifico modello dei processi di business di un’azienda e alle sue criticità associate alla continuità operativa.

Ridondanza tra data center

I cloud service provider di livello più avanzato elevano ulteriormente il paradigma di ridondanza, prevedendolo non solo all’interno di un data center ma tra data center. Sfruttando una rete di data center, la continuità del servizio è garantita anche nel caso in cui un problema dovesse coinvolgere un intero data center: per esempio in caso di gravi disastri naturali o attacchi terroristici.

In Italia, un esempio di questo tipo è fornito da TIM Business, che ha predisposto una virtual data center network (VDCN) che collega tra loro i sei data center di Rozzano, Cesano Maderno, Padova, Bologna, Pomezia, Acilia. Questo consente a TIM Business di spostare risorse o capacità di elaborazione in tempo reale garantendo, non solo la piena continuità del business, ma anche un livello di scalabilità per le aziende clienti virtualmente illimitato.

A ciò si affianca una strategia di recovery in grado di garantire un rapido ripristino dei processi di business sulla base degli indicatori RTO (Recovery Time Objective) e RPO (Recovery Point Objective) forniti da ogni specifica azienda.

AGiD

4.3 SLA richiesti ai servizi qualificati

Gli SLA (service level agreement, ovvero accordi sul livello di un servizio) sono un elemento importante di qualsiasi contratto con i fornitori di servizi. Oltre a formalizzare le aspettative su tipo e qualità del servizio, uno SLA definisce le misure da adottare quando non vengono soddisfatti gli standard pattuiti. Infatti, uno SLA è un documento che descrive il livello di servizio offerto da un fornitore a un cliente, indicando le metriche con cui viene misurato il servizio e misure o sanzioni da mettere in atto se i livelli concordati non sono soddisfatti. Per redigere uno SLA per la fornitura di servizi cloud, è importante tenere in considerazione diversi aspetti che possono essere adeguati ai modelli di fruizione SaaS, PaaS e IaaS

I servizi qualificati da AgID dovranno rispondere a tutta una serie di requisiti e SLA come definito nella Circolare n.2 del 9 Aprile 2018 per i servizi IaaS e PaaS e nella Circolare n.3 del 9 Aprile 2018 per i servizi SaaS. Di seguito riportiamo una più generica lista di metriche da tenere in sempre in considerazione nella definizione degli SLA per i servizi in cloud:

metriche di uptime: rappresenta l’ammontare di tempo in cui il servizio offerto sarà disponibile ed accessibile ai suoi utenti. Viene rappresentato da una percentuale di disponibilità, ad esempio: - 99.9% uptime rappresenta 8.77 ore di downtime in un anno - 99.99% uptime rappresenta 52.60 minuti di downtime in un anno - 99.999% uptime rappresenta 5.26 minuti di downtime in un anno - 99.9999% uptime rappresenta 31.5 secondi di downtime in un anno

Ad esempio se un hosting provider punta ad esempio al 99,9% su base mensile (30 giorni = 43200 minuti) dovrà impegnarsi a non superare i 43,2 minuti di downtime (43200 minuti x 0,001 ) nell’arco di 30 giorni.

7.3 Segnalazione di violazioni di SLA da parte dei fornitori qualificati

Gli SLA (service level agreement, ovvero accordi sul livello di un servizio) sono un elemento importante di qualsiasi contratto con i fornitori di servizi in quanto descrivono il livello di qualità e supporto minimo atteso, definiscono le metriche con cui misurarlo e le azioni da intraprendere nel caso i livelli non vengano rispettati. Come illustrato nel capitolo 4.2, in particolare nel caso di fornitura di servizi cloud, ci sono diversi aspetti da considerare e specifici requisiti assicurati dai fornitori qualificati da AGID.

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